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ODIO E RANCORI SONO CAUSA DI MALATTIE

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SOMMARIO

PENSIERI D'AMORE

La miglior vendetta è il perdono (Gesù di Nazareth).

Bisognerebbe evitare di pensare alle persone verso cui si provano odio o rancore. Esse, se non le perdoniamo, diventano i nostri padroni, ci vengono in mente quando mangiamo, rovinandoci il pasto; quando siamo a letto guastandoci il sonno; quando ci rilassiamo, riportandoci ansia ed agitazione. (Mario Rizzi).

Se il tuo nemico ha fame dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere; poiché, così facendo, radunerai dei carboni accesi sul suo capo (Proverbi 25:21).

Voglio misericordia e non sacrificio; perché io non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori (Matteo 9,13).

Ma a voi che ascoltate io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, pregate per quelli che vi oltraggiano... Perché se amate quelli che vi amano quale grazia ve ne viene? (Luca 6:27).
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PREGARE PER I NEMICI .jpg"

Gesù, che ci hai comandato di perdonare ed amare chi ci fa del male, per il tuo Sangue ti chiedo: donami la forza di osservare questo tuo comandamento.

Gesù, che dall'alto della croce hai pregato: "Padre, perdona loro, perché non sanno quel che fanno", per il tuo Sangue concedi che anch'io compia un atto così eroico verso i miei nemici. Gesù, per il tuo Sangue, che essi si ravvedano e cantino con me nel cielo le tue glorie.

Gesù, Agnello divino, immolato per la pace, l'amore e la salvezza del mondo, ascolta ed esaudisci la mia preghiera. Amen.


IL PERDONO .jpg"

Chi è povero e debole spiritualmente non è capace di perdonare, ma cerca di vendicarsi. Per perdonare chi vi ha fatto del male dovete diventare grandi, ricchi, forti, luminosi; dovete dirvi: sono la vittima, ho il privilegio di lavorare per il bene, per il Regno di Dio, per la luce.

Pensando così e paragonando lo splendore in cui vivete, per aver scelto il cammino del bene, alla miseria ed all'oscurità di coloro che sono ingiusti e cattivi, un sentimento di pietà, di indulgenza e d'amore s'impadronirà di voi, Questa generosità, che non avreste potuto raggiungere con nessun altro mezzo, è facilmente raggiungibile in questo modo. (Omraam Mikhael Aivanhov).


PERCHÈ PERDONARE .jpg"

Quando noi odiamo una persona siamo legati a lei da un legame emozionale più forte dell'acciaio. Il perdono è l'unico modo per rompere tale legame e ritornare liberi. La persona odiata diventa, pian, piano, il nostro padrone; ci viene in mente di giorno e di notte; ci toglie sonno e serenità e ci priva della gioia di vivere.

Se consideriamo coloro che ci hanno fatto del male come delle persone che (in un momento particolare) hanno agito male nei nostri confronti ma sono pur sempre dei figli di Dio, il perdono non ci sarà difficile. Esse hanno attraversato il nostro cammino per un appuntamento fissato dal Creatore. Dobbiamo ricordare che quando qualcuno ci ferisce lo fa perchè la sua anima stà cercando di accaparrarsi la nostra divina attenzione e la nostra benedizione. Se gliela offriamo cesserà di intralciare il nostro cammino.

È importante notare che il perdono inizia dalla persona che per prima diventa consapevole che vi è stata una offesa. È perciò possibile che il perdono venga chiesto da chi ha agito male, o venga concesso da chi ha subito l'azione malvagia. In entrambi i casi il perdono ha un effetto liberatorio per entrambi.

Qualcuno può pensare di non aver nulla da perdonare. Se nella sua vita compaiono però: confusione, sofferenza, infelicità, miseria, o dei bisogni di qualunque tipo egli è nella necessità di dover perdonare.

Vi è un vecchio proverbio che dice: "Colui che non riesce a perdonare agli altri rompe il ponte su cui lui stesso deve passare". Quando la nostra salute od il nostro benessere, tardano ad arrivare, è necessario concedere il nostro perdono.

Il perdono può spazzare via tutti gli ostacoli che hanno impedito al benessere ed alla salute di arrivare fino a voi. Il perdono è un potente magnete da cui nessun bene può evitare di essere attratto.

PERDONO E LIBERAZIONE .jpg"

Libera traduzione tratta dal libro: "The laws of healing" (Le leggi della guarigione) by C. Ponder.

Vi è una legge immutabile ed inesorabile che stabilisce che dove vi è una malattia vi è pure un problema di perdono; è sorprendente come molte persone cercano di guarire senza prima essersi liberati dalle emozioni negative causa profonda della malattia stessa.

Il cancro spesso è l'indicatore di un forte rancore, se non di odio, ed il punto dove è localizzato ci può indicare quale emozione negativa né stata la causa, esempio: amarezza, intolleranza, criticismo esasperato, ecc. La mente è vicina al corpo e le emozioni negative sono una sorgente di intossicazione. Il perdono dissolve le abitudini negative e le memorie che si trovano localizzate nella mente cosciente ed in quella subconscia.

I kahunas delle Hawaii definivano il complesso di colpa come qualcosa che ci divora dall'interno ed avevano elaborato delle vere e proprie cerimonie di guarigione centrate sul perdono.

Il perdonare significa letteralmente "donare per" ovvero dare qualcosa in cambio. Nel perdonare non è necessario che noi andiamo a prostrarci ai piedi dell'offeso. In definitiva perdonare significa lasciar perdere qualcosa che a suo tempo non si è stati capaci di tralasciare. Per perdonare non è neppure necessario che si debba contattare la persona interessata, se ciò capita accettiamolo. Quando avremo perdonato cambieremo i nostri atteggiamenti e questo, di riflesso, farà cambiare i suoi atteggiamenti nei nostri confronti.

Può succedere che in noi vi siano odi e risentimenti sepolti da anni, anche se sepolti essi sono pur sempre in noi ed emanano in continuazione delle energie negative che avvelenano la nostra aura e la nostra salute. È sufficiente persistere con il pronunciare la formula di perdono data più avanti perchè l'intenzione entri nell'anima e, nel tempo, la ripulisca. Tale formula va recitata prima del sonno ed è probabile che necessitino dei mesi affinche la sensazione di essere finalmente liberi entri in noi.

Può anche succedere che giorno dopo giorno affiorino nella nostra memoria dei ricordi del passato aventi un contenuto che il nostro perdono è riuscito a liberare. Meditate giornalmente pronunciando questa formula con intenzione, fiducia e perseveranza, i risultati non mancheranno.

Io perdono qualsiasi cosa, o persona, che possa aver bisogno del mio perdono nel tempo presente ed in quello passato. Io perdono loro con piena intenzione. Io sono libero ed essi sono liberi. Ogni cosa è stata sistemata tra me e loro, per sempre.

Risentimento, condanna, e il desiderio di fargliela pagare, rovinano la nostra salute. Pertanto vanno eliminati se desideriamo ritrovare la pace, la serenità e la salute. Perdonare non è difficile, dobbiamo soltanto acquisire tale abitudine.

PERDONO E VITA VISSUTA .jpg"

Una donna si ritrovò con una ghiandola in un seno e si rese conto che il problema doveva avere la sua origine in una situazione emotiva e mentale. Fece un serio esame di coscienza ma non trovò nulla al riguardo. Si impegnò allora nel chiedere a Dio che le desse la grazia di conoscere la causa del suo problema meditando per lungo tempo questa preghiera:

Padre illuminami onde io possa capire quale forte sentimento di risentimento, condanna, o mancato perdono io sto tenendo dentro di me; indicami, ti prego, chi, o che cosa io debbo perdonare.

Visto che la risposta tardava ad arrivare continuò ancora per diversi mesi, sempre sperando che Dio rispondesse alla sua accorata preghiera. Dopo qualche tempo si ricordò di una scappatella fatta dal marito; accaduta molti anni prima e dimenticata. A suo tempo questo fatto le aveva fatto esprimere dei giudizi assai pesanti. Essa formulò allora le seguenti frasi di perdono e dopo qualche tempo e la ghiandola al seno si dissolse da sola.

* Per l'amante

Io liberamente ti perdono. Io non ti trattengo più nella mia memoria e ti lascio libero. Il nostro rapporto è sistemato per sempre.

* Per il marito

Io liberamente ti perdono e lascio andare ogni falso concetto su di te. Tu sei un marito fedele e felice e vivi un magnifico matrimonio. Da quella lontana esperienza sono nate solo delle cose piacevoli.

UN RIMEDIO SICURO .jpg"

Oltre a perdonare gli altri noi dobbiamo imparare a perdonare noi stessi l'autocondanna ci priva della salute e ci può causare problemi di tutti i tipi, compresi quelli finanziari.

Charles Fillmore, fondatore del movimento spirituale: "Unity" propone questa formula di perdono dicendo che questo è un trattamento mentale che è garantito per curare ogni tipo di malattia:

  • Ogni sera, prima del sonno, siedi per circa 30 minuti e chiedi perdono, mentalmente, a tutti quelli verso cui hai un atteggiamento negativo o antipatia. Se hai dei pregiudizi contro un animale, o ne temi la presenza, chiedigli perdono e mandagli il tuo amore.
  • Se hai accusato qualcuno; hai discusso duramente; hai criticato o fatto pettegolezzi; ritira le tue parole chiedendo (mentalmente) perdono alle persone offese.
  • Se le circostanze ti hanno portato a delle rotture con parenti (o amici) fai tutto ciò che ti è possibile per resistemare le cose.
  • Cerca di vedere tutte le persone come dei puri spiriti che stanno facendo delle penose esperienze in un corpo di carne. Offri loro la tua incondizionata comprensione ed i più intensi pensieri d'amore.
  • Non coricarti mai con la sensazione che vi siano nel mondo persone, animali, cose, o situazioni che ritieni essere tuoi nemici. Una formula per un perdono completo potrebbe essere la seguente.

La formula per perdonare .jpg"

Io perdono ogni cosa, ogni persona, ogni esperienza, ed ogni memoria del passato, o del presente che necessita del perdono.
Io perdono tutti con piena intenzione.

Dio è amore e io sono perdonato e governato soltanto dall'amore di Dio.

L'amore di Dio stà sistemando la mia vita ed i miei problemi. Realizzando tutto questo io abito nella pace.

Va ricordato che noi abbiamo pure il potere di pronunciare le parole che faranno in modo che gli altri abbiano a perdonarci. La formula seguente può essere usata a tale proposito.

Io sono ora perdonato da tutti coloro, nel presente e nel passato, che sono nella necessità di concedermi il loro perdono. Io sono ora perdonato da tutti nel modo più completo.

Puoi star sicuro che il perdono guarisce le malattie; fa diventare forti i deboli; trasforma i codardi in coraggiosi; muta gli ignoranti in saggi, e fa degli scontenti delle persone felici. "Il perdono può eliminare ciò che si era messo come ostacolo tra voi ed il vostro benessere".

L'AIUTO DEL CRISTO NELL'ATTO DEL PERDONO .jpg"

Libera traduzione tratta dal libro: "The healing ligth" (La luce che guarisce) di Agnes Sanford.

Anche questa autrice sottolinea l'importanza rivestita dal perdono in tutto ciò che riguarda la nostra esistenza. Il perdono nel nome del Cristo Pensate alla persona scelta, immaginatela davanti a voi circondata dalla luce dell'amore di Dio (alcuni immaginano il Cristo e pongono dinanzi alla sua immagine quella della persona designata) fatto questo formulate mentalmente le parole seguenti con vera e sentita intenzione:

Io ti perdono nel nome del Cristo e ringrazio Dio perchè tu ora sei perdonata, Amen.

Ricordando come Amen significhi "e così sia" si comprende come questa formula sia un vero comando rilasciato nel nome del Cristo. A questo punto procedete con il secondo passo della preghiera:

Nel nome del Signore io benedico N... (nome della persona), Amen. Il nome di Gesù il Cristo aggiunge potere a tutte le preghiere ed in special modo a quelle per il perdono. Questo perchè tutto il perdono viene da lui.

Quando noi perdoniamo gli permettiamo di operare attraverso di noi per fare la grande opera di liberare questa persona per mezzo dell'amore per il quale Egli venne sulla terra.

Una volta che abbiamo perdonato nel suo nome non dobbiamo più pensare a quanto fatto, ciò potrebbe ostacolare il lavoro che egli stà compiendo attraverso di noi, dopo aver detto: "Io ti perdono..." dobbiamo credere, e ringraziare, perchè la cosa stà realmente accadendo.

Questo modo di operare può sembrare in contraddizione con quando esposto nella prima parte dove era suggerita una continua ripetizione. La contraddizione non esiste in quanto in quelle formule generali non era invitata l'azione specifica del Cristo ma veniva fatta una azione continua della nostra volontà sulla nostra anima.

In queste formule viene invece invocata la presenza del Cristo ed è perciò giusto che una volta che lo abbiamo interpellato lasciamo a lui la continuazione dell'opera di perdono e di riforma.

Dobbiamo dare fiducia al Cristo ed al fatto che egli stia attualmente lavorando attraverso di noi e non dobbiamo assolutamente permettere che la nostra mente ci ponga dei dubbi al proposito.

I sentimenti verso quella persona possono anche non migliorare subito, anzi vi è pure la possibilità che essi peggiorino. Questo perchè abbiamo permesso che nel tempo le radici di questo cattivo rapporto diventassero forti e profonde. L'azione del perdono le sta ora sradicando e vengono pertanto in superficie i sentimenti che abbiamo accumulato nel tempo. Succede come quando si toglie una particella irritante da un occhio; per un po' di tempo l'irritazione persiste.

Ogni volta che la persona ci ritorna in mente, magari provocando dei sentimenti negativi nei suoi confronti, dobbiamo immediatamente formulare il pensiero:
"Tutto ciò non ha nessuna importanza. Gesù Cristo ha perdonato a N... (nome della persona) ed essa è ora perdonata. Ciò che io provo in questo momento non ha la benché minima importanza."

Attendete con pazienza ed i cambiamenti che la benedizione del Signore porterà a questa persona non tarderanno a manifestarsi.

Questa preghiera necessita una certa pratica. Fintanto che i vecchi pensieri di disgusto non saranno completamente rimpiazzati dal nuovo sentimento di amore, dobbiamo pazientemente correggere ogni pensiero poco caritatevole nei confronti di quella persona sostituendolo con uno di comprensione e di amore.

Non vi è gioia maggiore in tutto il mondo di quello provato quando permettiamo al perdono del Cristo di raggiungere un'altra persona. La prima azione da fare per poter perdonare consiste nel rimuovere tutto il risentimento. Ciò significa imparare ad accettare qualcuno che fino a quel momento non ci piaceva per niente.

La seconda azione consiste nel "ricostruire" quella persona mediante l'opera del nostro amore. Dopo averle perdonato dobbiamo eliminare la sua immagine negativa (che ci eravamo creati nella mente) e rimpiazzarla con una dove compaiano le virtù, ed i pregi, che desideriamo che la nostra fede renda manifesti in lei.

Queste qualità, armoniche e belle, saranno chiamate in superficie perchè esse sono già presenti potenzialmente ed aspettano solo un poco di amore che le risvegli; così come il bacio amorevole del principe azzurro ha risvegliato Biancaneve avvelenata dalla malvagia matrigna.

Alcune persone sono così chiuse all'amore che il nostro gesto ci potrà sembrare vano ma non è così. Il nostro amore è come un seme e una volta entrato in lei troverà il giorno giusto per germogliare. A noi spetta di seminare, il giorno del raccolto è in mano al Signore.

LA PAROLA PARLATA .jpg"

La più grande creatrice di malcomprensioni è la lingua dell'uomo. Non è ciò che noi diciamo che conta ma come e quando, le seguenti regole ci potranno aiutare a farne un uso migliore. Il tatto e la delicatezza non ci toglieranno mai la nostra dignità.

  • Misura le tue parole con il metro della cortesia, del sentimento e della gratitudine.
  • Meno cose diciamo e di meno dovremo pentirci. La natura sapeva ciò che faceva quando ci diede due orecchie e una lingua sola.
  • L'interesse, parlando, nasce se riusciamo a far sentire importante il nostro interlocutore. Ciò è possibile dicendo meno cose e chiedendone di più.
  • Una lingua incontrollata, anche una sola parola sbagliata, possono distruggere la felicità di una intera vita.
  • Per prevenire l'atteggiamento critico, sarcastico o ironico:
    • invita critiche e pareri, dai i meritati riconoscimenti.
    • riconosci subito i tuoi errori e non esitare mai a dire: "Mi dispiace".
    • trova un accordo il più presto possibile, ogni momento di ritardo non farà che aggiungere legna al fuoco della discordia.
  • Per concludere ecco una serie di regole per una buona conversazione:
    • Guarda in faccia il tuo interlocutore.
    • Sii un buon ascoltatore.
    • Non interrompere.
    • Sii comprensivo.
    • Modula il tono di voce.
    • Evita sgradevoli riferimenti al passato.
    • Dai consigli solo quando ti sono richiesti.
    • Applaudi ciò che gradisci ed ignora ciò che non ti piace.
    • Custodisci le tue parole e le tue parole custodiranno te.
  S. L. Katzoff

PRIMA DI UN INCONTRO .jpg"

Quando debbo visitare qualche personaggio importante, impegno il mio Angelo Custode a mettersi d'accordo con il suo, perchè influisca sulle sue disposizioni. È una piccola devozione che mi richiamò il Santo Padre Pio XI e che ho trovato assai fruttuosa. (Papa Giovanni XXIII).

O Signore, manda a noi il tuo Spirito perché illumini le nostre menti e le renda disponibili alla verità. Così sapremo ascoltare gli altri con attenzione, simpatia, fiducia e umiltà, e rispondere con rispetto, con calma e sincerità.

Ti preghiamo, fa' che la divergenza di opinioni non intacchi la stima e l'amore vicendevoli. Così sia.

UN SORRISO .jpg"

Arricchisce chi lo riceve, senza impoverire chi lo dona:

Un sorriso non costa nulla e produce molto:
non dura che un istante, ma nel ricordo puo essere eterno.

Nessuno è così ricco da poterne fare a meno
e nessuno è così povero da non meritarlo.

Creatore di felicità in casa, negli affari è un sostegno,
è il segno sensibile dell'amicizia profonda.

Un sorriso dà riposo alla stanchezza;
nello scoraggiamento rinnova il coraggio;
nella tristezza è consolazione,
è l'antidoto naturale di tutte le nostre pene.

È però un bene che non si puo comperare, né rubare, né prestare,
poiché solo ha valore dall'istante in cui si dona.

Se poi incontrerete talora chi l'aspettato sorriso a voi non dona,
siate generosi e date il vostro,
perché nessuno ha tanto bisogno di sorriso
come chi ad altri non sa darlo.

CONCLUSIONE .jpg"

E, per concludere, dovremmo sempre ricordare che:

È molto meglio vivere bene e avere torto, piuttosto che vivere male e aver ragione (Louis Hay in Guarisci il tuo corpo).


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