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"MENTE SERENA" N. 9

Un percorso per conoscere se stessi e gli altri

Sommario percorso

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LE EMOZIONI (segue) up.jpg

Non vede mai l'ombra chi mira sempre al sole (Anonimo).

Emozione, nel suo significato etimologico, significa muovere fuori (e-moveo), mentre "rimozione" significa riportare dentro (re-moveo). In effetti ogni emozione muove delle energie interne in risposta ad un impulso esterno (si incontra una persona che..., si sente una voce che..., ecc.) oppure interno (sopravviene il ricordo di..., ci si immagina di ..., ecc.).

L'ira prepara all'attacco, la paura spinge alla fuga, l'apatia fa fingere di essere morti affinché il nemico si ritiri. Ogni emozione è correlata a varie secrezioni glandolari del nostro organismo; tra queste assai importante è l'adrenalina, secreta dalle capsule surrenali in caso di reale o presunto pericolo.

Le emozioni sono contagiose, lo possiamo vedere nel panico collettivo e nell'influenza che i "leaders" riescono ad esercitare sulle altre persone. La stato ideale sarebbe di avere il completo controllo delle nostre emozioni mentre, attualmente, esse sono il frutto di vari automatismi che abbiamo instaurato, già nella prima infanzia, per sfuggire a veri o presunti pericoli; compiti sgraditi; pesanti responsabilità o semplicemente per procurarci più affetto o simpatia.

I tipi di emozione (2) up.jpg

Ogni atteggiamento, ogni situazione, genera qualche emozione che spinge ad avvicinarci alla causa se l'emozione è piacevole oppure a fuggirne se è dolorosa. Tra le emozioni principali possiamo elencare: la paura, la tristezza, la collera e la gioia. Queste emozioni a volte si fondono, dando così origine ad altre emozioni frutto della loro unione. Possiamo, per esempio, ottenere a partire:

    Dal TIMORE:
  • l'inquietudine, che è una piccola paura;
  • l'angoscia, che è una paura irrazionale che teme qualcosa nel futuro.
  • Dalla TRISTEZZA:
  • la malinconia, stato benigno e permanente della tristezza;
  • l'affanno, stato benigno della tristezza, ma più passeggero;
  • il lutto, stato passeggero, ma a volte di estrema intensità.
  • Dalla COLLERA:
  • l'irritazione, piccola collera passeggera;
  • il furore, grande collera passeggera;
  • la rabbia, grande collera che può essere tenace.
  • Dalla GIOIA:
  • la serenità, gioia calma e continua;
  • l'entusiasmo, gioia forte più o meno passeggera;
  • la pienezza, che dona una sensazione di gioia permanente.

Possono esistere anche componenti secondarie, ad esempio: l'odio, misto di collera e di paura; la gelosia, misto di collera e di tristezza.

Le emozioni viste dall'esoterismo up.jpg

Per comprendere questo punto di vista, è necessario riassumere brevemente alcune cognizione esoteriche sulla costituzione dell'uomo, un argomento che verrà sviluppato dettagliatamente nella rubrica "La Luce dell'Anima".

Oltre al corpo fisico, che l'Ego (o spirito) usa per lavorare e fare esperienze nel mondo fisico, l'uomo possiede:

  • un corpo vitale, composto di etere, chiamato anche "doppio eterico" in quanto ha la stessa forma del corpo fisico,
  • un corpo del desiderio o emozionale (detto anche corpo astrale),
  • un corpo del pensiero o mentale (la mente),
  • un corpo spirituale (detto anche "manto nuziale") che, una volta sviluppato, permetterà di vivere al di fuori del corpo fisico.

Questi corpi, di natura assai sottile e pertanto invisibili, sono concentrici e compenetrano il corpo fisico, sporgendone per qualche centimetro; in questo modo creano una specie di nube energetica chiamata "aura".

Noi possiamo sperimentare desideri, emozioni e passioni grazie al corpo del desiderio che è composto da diversi tipi di materia, alcuna grossolana ad altra finissima. Ogni emozione mette in movimento un dato tipo di materia presente nel corpo del desiderio. La paura, ad esempio, è una vibrazione molto bassa e utilizza le sostanze più dense, così come le note basse del pianoforte sono emesse dalle corde più grosse.

Questo fenomeno meriterebbe un'attenta riflessione, perché sottolinea il fatto che una persona può provare una data emozione, solo se nel suo corpo del desiderio esiste la materia adatta ad esprimerne le vibrazioni.

Come il corpo fisico è "immerso" nel mondo fisico il corpo del desiderio individuale è immerso nel mondo del desiderio (detto anche mondo astrale), ovvero una gigantesca nube di energia che avvolge tutta la Terra, la compenetra e sporge all'esterno per una notevole distanza.

Nel mondo del desiderio esistono molti tipi di materia, dalla più fine alla più grossolana. Vi si trovano perciò vibrazioni di tutti i livelli, da quelle dovute alle emozioni emesse da menti malvagie a quelle rispondenti agli elevati sentimenti espressi dagli esseri più evoluti.

Come si modifica il corpo del desiderio up.jpg

Il corpo del desiderio di ogni persona è in grado di modificarsi prendendo o lasciando, dal mondo del desiderio, la materia più adatta per provare una data emozione. Se l'emozione viene ripetuta sovente il corpo del desiderio si modifica assumendo molta materia adatta ad esprimerla.

Perciò una persona che veda films dell'orrore, legga libri gialli e cerchi, per divertimento, situazioni atte a farle provare brividi di paura, farà in modo che il suo corpo del desiderio si arricchisca di materia grossolana. In questo modo potrà soddisfare la richiesta di queste basse vibrazioni a livello emotivo.

Da quanto esposto si potrà comprendere perché le Scuole di Esoterismo e la stessa Chiesa Cattolica, sottolineano quanto sia importante coltivare emozioni buone e pensieri elevati.

Utilizzando un simbolismo diremo che le emozioni altro non sono che grumoli di materia astrale presenti nel nostro corpo del desiderio. Basta che uno stimolo li metta in vibrazione per creare delle situazioni che la nostra mente ben difficilmente potrà controllare.

Le emozioni indesiderabili (2) up.jpg

Io prego Te, o Dio, affinché io possa essere bello interiormente (Socrate).

Un'emozione diventa indesiderabile quando le sue vibrazioni tendono a danneggiare la salute fisica o mentale oppure è causa di sofferenza ...

Nessuno può svolgere con efficacia e sincerità le proprie attività esteriori se non riesce a stabilire un giusto equilibrio tra le emozioni e la propria mente. Per questa ragione, e nell'interesse della pace e della felicità altrui, cercate di liberarvi dalle vostre sofferenze mentali. Abbiamo detto nell'interesse della pace e della felicita altrui, perché tutti possono osservare, ad esempio, come i genitori trasferiscano spesso i propri complessi sui figli, danneggiandoli per tutta la vita.

La paura (3) up.jpg

La paura è una delle maggiori forze compulsive della natura; fa acuire le percezioni, sprona all'azione, sviluppa qualità positive del carattere; possiamo dire che è una potente molla che ci fa muovere in senso polidimensionale.

È la paura che ci spinge a riunirci in comunità per fronteggiare pericoli comuni, è la paura del disprezzo e del disinteresse degli altri che incoraggia le nostre qualità sociali e morali. Ma la paura può anche paralizzare l'azione, l'ascesi e ogni movimento direzionale, può metterci in una condizione di smarrimento, turbamento e confusione. Può anche provocare stati morbosi affettivi, come l'ansia e l'angoscia.

La paura ha una sua scala direzionale ascendente, che va dalle paure prettamente istintive dell'essere primordiale, basate normalmente sull'ignoranza delle leggi di natura, fino alle paure delle persone civili e che sono più numerose.

Paura di perdere i propri cari, la propria salute, il denaro, la popolarità, il lavoro, le proprie conquiste nei vari campi dell'attività. Paura radicata nel dubbio; paura dell'annichilimento di se stessi; paura della morte; paura della vita e della solitudine; paura della paura stessa generata da un'immaginazione incontrollata. Non si può fare un'esatta classificazione delle paure, perché spesse volte prendono le forme più impensate e disparate.

Le paure antiche up.jpg

Esistono delle paure che abitano nella parte più profonda di noi stessi. Alcune di esse si sono instaurate in questa vita (dal concepimento in poi), altre fanno parte del mondo istintivo e di cui difficilmente ci possiamo liberare. Dice Laquaniti nel suo libro Autoconoscenza: "Noi siamo il risultato di milioni di ieri che con i loro contenuti psichici ci hanno costruito una prigione in cui siamo, già dalla nascita, costretti, oppressi e condizionati".

Il panico (3) up.jpg

Chiunque si trovi vicino ad un'altra persona, se improvvisamente percepisce una sensazione di paura nella mente la trasferisce nello spazio di un secondo all'altra persona. Nello stesso modo si trasferiscono anche tutte le altre emozioni...

Nella vita normale, dove queste percezioni sono rare, si ammette che questo genere di fenomeni si verifichino tra fratelli siamesi, qualche volta tra madri e figli, soprattutto quando si presenta un grave pericolo, e anche fra persone molto innamorate, legate da un amore mentale. In maniera meno evidente tali sensazioni sono provate da tutti, perciò accade spesso che la sensazione non sia abbastanza forte per essere avvertita al livello conscio.

Da quanto abbiamo esposto risulta evidente che la vostra serenità e la vostra felicità non sono di grande importanza soltanto per voi, ma anche per gli altri. Con la vostra mente voi influenzate le persone che vi sono più care e, attraverso loro, tutto l'ambiente circostante.

Carica e scarica emozionale up.jpg

Se non siamo sotto l'effetto di alcuna emozione negativa siamo in uno stato tranquillo, che si traduce in una sensazione di benessere, di rilassamento. Quando nasce un emozione disturbante, ad esempio la paura, vi è un periodo, più o meno breve, in cui l'emozione stessa cresce di livello (si "carica") fino al punto massimo raggiungibile. Poi, nei casi normali, l'intensità dell'emozione decresce, e dopo un tempo più o meno lungo, si esaurisce.

Pertanto esiste un ciclo, definito "carica-scarica emozionale" che attraversa le fasi seguenti:

  1. arriva uno stimolo che genera l'emozione,
  2. il livello dell'emozione cresce,
  3. l'emozione raggiunge il massimo dell'intensità,
  4. il livello dell'emozione decresce fino ad esaurirsi.

A volte il tempo di esaurimento si prolunga oltre la norma, in quanto vi sono delle difficoltà a liberarsi dalla carica emozionale. Questa situazione, se ripetuta, può creare il terreno per eventuali disturbi fisici o psichici.

I blocchi emozionali (5) up.jpg

Wilhelm Reich, profondo studioso delle energie che scorrono nel corpo umano, ha riscontrato che ad ogni emozione corrisponde un movimento del protoplasma (materia vivente, n.d.r.) che dal centro va verso la periferia, mentre ad ogni rimozione (esaurimento dell'emozione, n.d.r.) il movimento del protoplasma inverte la direzione, dirigendosi dalla periferia verso il centro.

Ad ogni emozione, liberamente espressa (carica+scarica), corrisponde perciò un altrettanto libero movimento del protoplasma che, muovendosi prima in una direzione e poi nell'altra, ritorna nello stato di riposo rendendosi disponibile a ricevere una nuova emozione. Chi riesce a vivere le emozioni in questo modo si comporta "naturalmente", ovvero seguendo più l'istinto che non le regole della buona educazione o del galateo.

Spesso, a causa dell'educazione ricevuta, si vengono a creare dei casi in cui l'emozione non riesce a scaricarsi come dovrebbe (ad esempio la collera di un bimbo che non può fuggire né difendersi). Questo fatto crea un blocco emozionale quanto mai pericoloso per l'equilibrio dell'organismo. Mentre nel mondo degli animali selvaggi questo tipo di problema praticamente non esiste, le forme educative, giustamente restrittive, lo rendono abbastanza frequente per gli esseri umani.

Il blocco emotivo agisce in profondità (quasi come fosse un "congelamento" del protoplasma) ed è anche in grado di creare delle vere e proprie tensioni muscolari che possono persistere nel corso degli anni.

La situazione non naturale, creatasi a livello del protoplasma condiziona anche il comportamento dell'individuo, dandoci la possibilità di riconoscere "l'emozione congelata". Ciò che noi chiamiamo "espressione del ritegno", per es., nasconde una tremenda paura infantile delle pulsioni sessuali; ... mentre un atteggiamento militaresco - con petto spinto in fuori e spalle all'indietro, cerca di tener celato un notevole senso di insicurezza, di paura, ecc.; gli esempi potrebbero moltiplicarsi.

Con questo irrigidimento, la parte istintiva dell'individuo cerca di proteggersi meglio da ogni successiva esperienza emozionale che possa rievocare la primitiva (meglio le primitive) dolorosa esperienza di questo tipo. In altre parole, una successiva emozione potrà sortire un effetto minore in quanto si è ridotta o eliminata la mobilità necessaria per poterla manifestare pienamente.

Resta comunque il fatto che un blocco emotivo, se non eliminato, accompagnerà un individuo durante tutta la vita. Questo fatto potrà creargli vari problemi, tra cui una continua perdita di energia utilizzata per mantenere contratte le fasce muscolari in cui il blocco si è instaurato. Questa situazione gli potrà anche impedire di provare libere emozioni o sensazioni di piacere.

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I BAMBINI IMPARANO CIÒ CHE VIVONO up.jpg

Se un bambino vive nel criticismo...
imparerà a condannare.

Se un bambino vive nell'ostilità...
imparerà a combattere.

Se un bambino viene messo in ridicolo...
imparerà ad aver vergogna.

Se un bambino viene condannato...
imparerà a sentirsi in colpa.

Se un bambino vive nella tolleranza...
imparerà ad essere paziente.

Se un bambino vive nell'incoraggiamento...
imparerà a confidare in se stesso.

Se un bambino riceve riconoscimenti...
imparerà ad apprezzare.

Se un bambino vive nella giustizia...
imparerà ad essere giusto.

Se un bambino vive nella sicurezza...
imparerà ad avere fede.

Se un bambino vive nell'approvazione...
imparerà ad apprezzare se stesso.

Se un bambino vive nell'accettazione e amicizia...
imparerà a trovare amore nel mondo.



Riferimenti bibliografici up.jpg

  • 1. Désiré Mérien, La Biorespirazione, pag. 15.
    Edizioni A.I.I, via Pinettti 91/4, Genova.
  • 2. C.E RAI, Yama, vol. I, pag. 31,
    Edizioni Mediterranee, Roma, 1978.
  • 3. R. Laquaniti, Autoconoscenza, pagg. 43-45.
    Edizioni Vidya, Roma, 1973.
  • 4. C.E RAI, Yama, vol. I, pag. 31.
    Edizioni Mediterranee, Roma, 1978.
  • 5. Elaborato da Omeopatia e Bioenergetica, di E. Del Giudice.
    pagg. 203-204 - Edizioni Cortina.


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