L'OBESITÀ
Sommario 
Definizione: malattia caratterizzata da un sovraccarico di
grassi e conseguente eccesso di peso. Cause: subentra a causa di
uno squilibrio tra le energie in entrata e quelle in uscita.
Il 30% degli europei è in sovrappeso o soffre di obesità . E
il 4% sono bambini. L'allarme è dei primi mesi del 2004 e viene
dal commissario Ue per la sanità David Byrne, il quale sostiene
che, in mancanza di interventi decisivi, nei prossimi 5-10 anni
nell'Ue l'obesità raggiungerà il livello di oggi negli Usa,
dove un terzo della popolazione è obeso e un terzo in
sovrappeso. Nel mondo circa 300 milioni di individui sono obesi e
Byrne teme che il fenomeno diventi la calamità del 21° secolo.
Secondo un'indagine Merrill Lynch del Maggio 2004 nel nostro
Paese il 36% dei ragazzi attorno ai dieci anni è in soprappeso,
il valore più alto tra i Paesi europei. Eppure secondo uno
studio condotto dalla Harvard University con l'Italian style si
combatte l'obesità visto che l'attenzione all'agricoltura
tradizionale, la tutela delle antiche abitudini gastronomiche, il
rispetto più regolare dei pasti, il consumo di cibi meno
elaborati, la maggiore prudenza verso gli Ogm, i controlli sul
sistema agro-alimentare dal campo alla tavola sono alla base
delle migliori condizioni di salute di italiani ed europei
rispetto ai cittadini statunitensi, tra i quali è presente una
percentuale di adulti obesi pari al 22,6%, quasi tre volte
superiore a quella degli italiani (8,8%).
Quindi da queste
considerazioni si evidenzia con chiarezza che il problema è
decisamente serio, ma si comprende anche che qualche conto non
torna. Infatti la tanto sbandierata "dieta
mediterranea" sembra essere del tutto inefficace di fronte
all'avanzata della ciccia.
Nessuno considera le calorie necessarie per la digestione del
cibo
Oggi si mangia troppo, cioè inseriamo più calorie rispetto
al nostro reale fabbisogno energetico. Fin qui nulla di nuovo,
perché è cosa risaputa che gli italiani sono delle buone
forchette, ma ciò che non viene correttamente spiegato e come
conteggiare il nostro fabbisogno calorico. Innanzitutto partiamo
con il punto di vista medico, che basa le sue valutazioni sulle
tabelle delle calorie al fine di determinare quanto sono quelle
che entrano e quante quelle spese nelle attività quotidiane.
E qui cominciamo a scoprire un errore fondamentale: ci vengono
infatti fornite le calorie degli alimenti valutate facendoli
"bruciare" in modo particolare, ma le energie (calorie)
che il corpo deve spendere per poterli digerire ed utilizzare
nessuno le considera.
Tali tabelle ci dicono che la carne produce molte più calorie
di un frutto maturo, ma il fatto che la digestione/assimilazione
della carne occupi diverse ore con conseguente elevata richiesta
energetica da parte dell'organismo, contro la rapidissima
digestione/assimilazione di un frutto maturo con conseguente
bassa richiesta energetica, chi lo considera? Non certo la
maggioranza dei medici o dietologi. Ne consegue che una dieta
basata solamente sulle calorie non sarà mai in grado di
stabilire la quantità di cibo necessaria per alimentarsi
mantenendosi in buona salute.
Può sembrare strano, ma effettuare una dieta a base di
proteine animali alla lunga fa dimagrire (esiste a tal proposito
una famosa dieta americana che però non consigliamo a nessuno!!)
perché le calorie necessarie alla digestione e assimilazione
della carne sono superiori alle calorie effettivamente introdotte
con il cibo.
Quando assumiamo del "grasso spazzatura" il corpo
con fatica riesce a scinderlo nei suoi componenti basilari, ma
non li può utilizzare perché tali componenti non hanno più le
loro caratteristiche naturali. In questo caso cosa può fare il
nostro organismo? Non certo estrometterli con gli emuntori (reni,
pelle, polmoni), che eliminano altri tipi di rifiuti, ed allora
lo accumula.
Qualcuno potrà dire: "Ed allora qual' è la novità?
Sappiamo da anni che il grasso superfluo si accumula nei tessuti
specializzati a tal scopo". La novità consiste nel fatto
che un buon grasso naturale viene accumulato come riserva di
energia, ed una combinazione di dieta appropriata e movimento
fisico lo può eliminare, mentre il "grasso spazzatura
"non se ne va!
Chi va in palestra per eliminare la "pancetta"
spesso rimane deluso perché non ottiene l'effetto sperato.
Vi sono dei bimbi obesi che se non sono affatto dei mangioni.
L'autore di questa ricerca (Mario Rizzi n.d.r.), che vive con
poco cibo e non ha mai superato il fabbisogno energetico, è
riuscito ad accumulare 5-6 kg di "pancetta", grazie ai
grassi "digliceridi" e "monogliceridi"
presenti in un gelato di una nota marca, assunto per 5 anni in
ragione di un cono quotidiano.
Da quanto esposto si comprende come il corpo umano abbia
bisogno di grassi di tipo: protettivo/strutturale, lubrificante
ed energetico. Nello stesso tempo non dovrebbe ricevere dei
grassi che non gli sono affini, come quelli saturi, idrogenati o
comunque adulterati dall'uomo. Pertanto, al fine di ottenere
un'alimentazione corretta in fatto di grassi, bisognerebbe
adottare le regole seguenti:
RIDURRE AL MINIMO L'USO DI GRASSI SATURI E IDROGENATI
Questi tipi di grassi si trovano praticamente nelle margarine
idrogenate, patatine fritte, merendine, crackers, biscotti,
torte, pasticcini, cioccolato, cibi surgelati e cibi fritti che
vengono serviti nei "fast food".
USARE COME CONDIMENTO PRINCIPALE I GRASSI POLINSATURI
L'olio d'oliva contiene il 77% di questi grassi e l'olio di canola il
58%, pertanto sono gli oli da preferire, ovviamente crudi. Sono
anche contenuti nelle olive, nell'avocado e nella frutta secca
oleaginosa (mandorle, noci, nocciole, ecc.), ma questa frutta
può dare molto fastidio ad un fegato non perfettamente sano.
FARE ATTENZIONE ALLA PROPORZIONE TRA GRASSI OMEGA-6 ED
OMEGA-3.
Ogni sei parti di Omega-6 occorre circa una parte di
Omega-3. Per far questo bisogna considerare che gli oli vegetali
di oliva e semi (mais, girasole, cartamo, cotone), oppure i
condimenti per insalate e maionesi, contengono solo grassi
Omega-6. L'olio di soia e di noci contiene gli Omega-6, ma anche
una parte di Omega-3, perciò sarebbero da preferire.
Se non si
vogliono utilizzare tali oli la quantità quotidiana di Omega-6
può essere raggiunta con un cucchiaio scarso di semi di lino al
giorno. Si prendono i semi, si tritano finemente in un macinino
da caffè o in un cutter da cucina o ponendoli su un tagliere e
facendogli rotolare sopra una bottiglia sdraiata esercitando una
certa pressione. Attenzione: vanno usati una sola volta al giorno
e vanno tritati al momento del pasto, altrimenti irrancidiscono.
INCLUDERE UNA MINIMA QUANTITÀ DI GRASSI OMEGA-3 NELLA DIETA
Per ottenere una quantità sufficiente di questi grassi è
sufficiente usare del pesce un paio di volte la settimana. Un
ottimo integratore è l'olio di fegato di merluzzo. Si può anche
usare un cucchiaino di semi di sesamo al giorno. Vanno tritati
(vedi sopra) e posti sul cibo.
- 1. Giorgio Perotti, Iter di acidi grassi e suggestioni.
Collana Scientifica VEGETAL-IMPORT - Ciriè (To).
- 2. Massimo Cocchi, Biochimica della nutrizione.
Università di Glasgow - Scottish Agricultural College.
- 3. L. Pironi, M. Miglioli, Acidi grassi.
Università degli Studi di Bologna.
http://alextraining.itgo.com/Acidi%20grassi%20omega-3.html
http://utenti.lycos.it/mdcbn/articoli/olio.htm
www.disinformazione.it/margarina.htm
www.corpus-project.it/cosagras.html
www.scienzavegetariana.it/medici/acidigrassi.html
www.albanesi.it/Alimentazione/acidigrassi.htm
www.olympian.it/ir/46_1.cfm
www.cti2000.it/biodiesel/elenco%20acidi%20grassi.htm
www.vivailfitness.it/vitamin_F.htm
www.sanihelp.it/enciclopedia/scheda.php?ID=50
www.oliocarli.it/ita/qual/qual2.htm
www.milleunoalimenti.it/cibo.htm
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