I PARASSITI INTESTINALI: CASI PRATICI, DIAGNOSI E RIMEDI
(seconda parte)
Sommario 
L'ordine richiama l'ordine, l'igiene richiama l'igiene, così come il disordine
richiama il disordine e i veleni richiamano i veleni.
(Dott. Mario Rizzi)
Si chiamano "parassiti" gli esseri che vivono a spese di un altro organismo di una specie
diversa dalla loro. Vi sono dei parassiti che riescono a vivere indipendentemente
dall'organismo ospitante (detti facoltativi) e altri che, invece, dipendono interamente
dall'organismo che li ospita per la loro sopravvivenza.
Si distinguono in ectoparassiti , che vivono a contatto della pelle (pulci, pidocchi, zecche,
acari, ecc.) e endoparassiti , che vivono all'interno dell'organismo (protozi, vermi, ecc.).
I vermi e i protozoi sono considerati parassiti intestinali e spesso sono assai dannosi
per l'ospite, anche se non sempre sono portatori di malattia, anzi talvolta possono restare
nell'organismo senza far danni visibili, anche se competono con le cellule umane
per accaparrarsi il nutrimento ed emettono rifiuti tossici che si possono riversare nel
sangue intossicandolo.
In alcuni casi migrano dall'intestino ad altri organi colonizzandoli, riducendone o
annientandone la vitalità.
Riteniamo non opportuno in questa sede addentrarci nella classificazione approfondita dei
moltissimi parassiti che possono annidarsi in ognuno di noi, anche perché finiremmo per
spaventare inutilmente i lettori. E' però utile sapere che molti parassiti sono estremamente
comuni in Italia e non sono, come molti erroneamente pensano, un problema limitato ai Paesi
in via di sviluppo.
I viaggi sempre più frequenti in Paesi a rischio senza prendere le opportune precauzioni
stanno contribuendo ad aumentare l'infestazione anche nei confronti di quei parassiti
solitamente rari nel nostro Paese. Di seguito alcuni esempi su come ci si può infestare:
INFESTAZIONE DA PROTOZOI
I protozoi più importanti sono l'Ameba, la giardia e il Toxoplasma.
- L'Ameba e la Giardia si
trasmettono portando alla bocca le mani sporche o ingerendo cibi crudi o poco cotti, oppure
acqua contaminata: il problema riguarda ben il 10% dell'intera popolazione mondiale.
-L'Ameba
si riproduce nell'intestino e vi può rimanere semplicemente parassitando l'ospite senza
gravi conseguenze oppure invadendo le pareti intestinali, provocando ulcerazioni e arrivando
ad altri organi tra i quali il fegato, i polmoni e il cervello.
-La Giardia si sviluppa nell'intestino alto, cioè nel duodeno e nella prima
parte dell'intestino tenue, dove crea una "pellicola" sulle pareti intestinali che impedisce
l'assorbimento degli zuccheri e dei grassi, inoltre causa o accentua problemi allergici.
-Il Toxoplasma provoca la toxoplasmosi, una malattia molto grave per il feto se la madre si
infetta durante la gravidanza. Ci si infetta ingerendo alimenti contaminati da feci di gatto
o mangiando carni crude o poco cotte.
INFESTAZIONE DA VERMI
I Vermi o Elminti possono assumere innumerevoli forme: possono essere visibili ad occhio
nudo anche se sottilissimi come un capello come la Filaria, oppure più spessi e tondi come
gli Ascaridi, o piatti e lunghi come le Tenie, ma a volte sono microscopici
come la Trichinella.
I Vermi hanno sostanzialmente due modi di comportarsi:
1. le uova del parassita necessitano di un ospite intermedio prima di arrivare all'uomo
(pesci, molluschi, equini, bovini, pollame, conigli, suini, ecc.)
I parassiti più comuni di questa categoria sono:
- Le Tenie (si può prendere mangiando carne cruda suina e bovina).
-La Fascicola hepatica (si può prendere mangiando alcune verdure crude tra le quali
il crescione).
-Il Diphylobothrium latum (si può prendere mangiando carne di pesce persico
poco cotta o cruda).
- L'Anisakis (si può prendere mangiando pesce crudo e sta aumentando in
Italia grazie alla moda della cucina giapponese dove si consumano il sushi e il sashimi).
-L'Opisthorchis felineus (si può prendere mangiando carne di carpa e di tinca
cruda o poco cotta proveniente dalle regioni baltiche e dalla Siberia).
- Il Clonorchis Sinensis (si può prendere mangiando carni di salmonidi, carpe
e tinche provenienti dall'Estremo Oriente, naturalmente solo se non sono ben cotte).
- Il Paragonimus(si può prendere mangiando gamberi
e granchi di fiume crudi o poco cotti in tutti i Paesi tropicali).
- L'Echinococcus Granulosus
(si può prendere mangiando verdure crude raccolte da un orto dove scorrazzi liberamente
un cane che è stato nutrito a sua volta con carne cruda).
- La Trichinella spiralis (si può
prendere mangiando carne cruda di maiale, cinghiale o cavallo, o di un altro animale nutrito
a sua volta con queste carni).
2. Le uova del parassita non necessitano di un ospite intermedio prima di arrivare
all'uomo per cui lo infestano direttamente.
I parassiti più comuni di questa categoria sono:
- L'Ascaride (Ascaris lumbricoides che si può prendere toccando della terra umida
contaminata con le uova del parassita. E' un parassita molto pericoloso, perché partendo
dall'intestino può arrivare a perforarlo entrando nel circolo sanguigno venoso per giungere
al polmone e successivamente nello stomaco per ritornare nell'intestino.
Secondo l'epidemiologo Dott. Lorenzo Bracco molte reazioni polmonari allergiche ed
asmatiche sono scatenate proprio dai passaggi della larva dell'Ascaride nei polmoni. Inoltre
queste larve producono delle neurotossine che provocano insonnia, crampi.....
Altri parassiti estremamente diffusi sono gli Ossiuri, che ancora una volta si
possono prendere toccando con le mani sporche o non ben lavate, cibo o posate o bicchieri.
Le infestazioni da Ossiuri sono abbastanza comuni nelle comunità dove ci si infetta
reciprocamente e provocano soprattutto nei bambini insonnia ed irritabilità e nei casi più
gravi disturbi nervosi, vertigini e convulsioni.
Dobbiamo preoccuparci dei parassiti intestinali?
Più che preoccuparci dobbiamo essere coscienti della problematica relativa ai parassiti
intestinali, anche perché possono essere responsabili di innumerevoli malesseri imputabili
ad altre cause.
A volte ci accorgiamo di avere i parassiti osservando le nostre feci e scoprendo di avere la
tenia, oppure in seguito al perdurare di alcuni sintomi "piuttosto strani" (es. insonnia
prolungata, mani sempre sudate, prurito rettale specialmente la notte, vertigini, mangiare a
sazietà e non sentirsi mai a posto, pallore inspiegabile, occhi infossati e occhiaie anche
quando si riposa.....), quando un medico illuminato ci consiglia di effettuare un esame per
ricercare i parassiti intestinali. La diagnosi parassitaria oggi viene effettuata
prevalentemente attraverso l'analisi delle feci, dove vengono ricercate le uova
del parassita, ma sarebbe anche possibile, anzi consigliabile, effettuare delle diagnosi
sierologiche attraverso l'analisi del sangue, anche se sono ancora pochi i laboratori che le
effettuano.
Chiedere consiglio al vostro medico di fiducia, ma meglio ancora informarsi
preventivamente se esiste nella vostra zona un medico con competenze in parassitologia.
Domandate al vostro ospedale più vicino, probabilmente vi saprà indirizzare meglio. Ultima
risorsa rivolgetevi all'Istituto Clinica delle malattie infettive di Pavia, il migliore in
Italia.
Tutti i parassiti, indistintamente, sottraggono risorse all'organismo che lo
ospita. Naturalmente quando sono insediati nell'intestino provocano disturbi intestinali
come la colite, la diarrea o la stitichezza. Inoltre, sovente, emettono delle neurotossine
che scatenano delle reazioni secondarie non da sottovalutare: tra di esse la tosse insistente,
l'insorgere o l'accentuarsi di allergie, l'asma, gli eczemi.
In certi casi le crisi epilettiche sono dovute alle impurità che i parassiti intestinali
versano nel sangue: questo vale anche per le crisi epilettiche dei cani. Attualmente vi sono
parecchi bambini ed adulti infestati dagli Ascaridi. Nei bambini il fenomeno si manifesta
con volto pallido, occhi profondi e con il digrignare i denti durante la notte. Naturalmente
quando il parassita arriva a colonizzare un organo (polmoni, pancreas, cervello) i danni
possono essere molto gravi e in alcuni casi letali.
Oltre a curare scrupolosamente l'igiene propria e dei propri familiari si ricorda di evitare
i classici comportamenti a rischio già citati in precedenza (carne o pesce crudi, acqua o
verdura cruda nei paesi a rischio, ecc.) Ma per evitare in modo stabile i parassiti è anche
necessario seguire una dieta salutare, dove è necessario ridurre al massimo di tre pasti
alla settimana i prodotti che creano putrefazione (latticini, uova, pollo, pesce, salumi,
insaccati, carne rossa, ecc.) e aumentare l'utilizzo di verdura e frutta fresca seguiti da
qualche cereale. Il pollame è preferibile alla carne rossa e i formaggi di capra e pecora
sono migliori di quelli di vacca.
Ricordate che i parassiti sono costituiti da proteine che il nostro organismo è in grado
solitamente di digerire, quindi una buona digestione con sufficiente produzione di acido
cloridrico e di enzimi proteolitici è in grado di eliminare buona parte dei parassiti
ingeriti attraverso la bocca.
Infine non dimenticate che una buona peristalsi intestinale (le contrazioni che hanno il
compito di far procedere il contenuto intestinale fino al retto) rende la vita difficile ai
parassiti, molti dei quali vengono espulsi mediante una regolare ed abbondante defecazione.
Per cui un'alimentazione sana ed equilibrata, ricca di fibre derivare dalla frutta e dalla
verdura, riduce il rischio di infestazioni parassitarie.
I rimedi possono essere fondamentalmente di tre tipi: farmaceutici, omeopatici e "della
tradizione".
In caso di attacco parassitario di un membro della famiglia effettuare la
terapia disinfestante su tutto il nucleo famigliare, cani compresi!!
I RIMEDI FARMACEUTICI (da valutare singolarmente e sentendo
il parere di un medico!)
Per combattere i parassiti è inanzitutto necessario pulire l'intestino con un purgante.
Le Fave di fuca sono uno dei più tollerati, per gli adulti si prova con due pasticche e se
non si ottiene l'effetto desiderato se ne assumono tre.
Per i bambini meglio l'Euchessina.
Successivamente valutare il Combantrin per i bambini sopra i 6 anni ed il
Vermox da 100 mg per gli adulti.
Si assume una pasticca seguita da un'altra pasticca dopo 4 giorni (la prima
elimina i parassiti, ma non le uova, la seconda elimina le uova che nel frattempo si sono
schiuse).
La cura completa comporta due pasticche distanti 4 giorni una dall'altra e non di più!
Questi vermifughi sono attivi per un ampio spettro di parassiti, ma non per tutti. Nei casi
in cui dovete trattare un bimbo piccolo o un organismo debilitato, al posto dei prodotti
citati (che sono un veleno a tutti gli effetti), è meglio ricorrere alle Gocce del Dr.
Reckeweg n. 56, che rinforzano le difese dell'organismo contro i parassiti.
Sopra i 6 anni dare 15 gocce tre volte al giorno.
Sopra i tre anni 10 gocce tre volte al giorno.
Sotto i tre anni 5 gocce, sempre tre volte al giorno.
Per il ripristino della flora intestinale valutare una fialetta di
Lactofluorene (fermenti lattici) mezz'ora prima di pranzo e cena.
I RIMEDI OMEOPATICI
Il rimedio più efficace è il nosode Oxiurus vermicularis 200 CH, da utilizzare di preferenza
ai cambi di luna, seguito dal Teucrium 6CH.
Pure adatti, da usare però alla 5 o alla 7 CH, nella misura di 5 granuli per 2 volte al
giorno e per cicli terapeutici di almeno 20 giorni, sono i seguenti:
- Cina: adatto a bambini irritabili, che digrignano i denti di notte, e con pruriti al naso.
- Spigelia: bambino pallido con occhiaie, che ripete spesso coliche addominali, con dolore attorno all'ombelico.
- Candida albicans 200 CH: è un altro nosode che non serve per i parassiti, ma per
localizzazioni fungine nel canale intestinale; va preso per due o tre volte distanziando le
assunzioni di circa 15 giorni una dall'altra
Una volta eliminati i parassiti va trattato il "terreno" dell'individuo; in questo senso
due rimedi importanti sono la Calcarea carbonica e il Sulphur, che hanno entrambi nella
patogenesi omeopatica, la tendenza ad avere parassiti intestinali.
I RIMEDI DELLA TRADIZIONE
L'uso di certi cibi è in grado tradizionalmente di limitare molto o a volte eliminare
le infestazioni perchè rendono l'intestino dell'ospite poco piacevole per il parassita. Tra
di essi ci sono l'aglio, le cipolle e i porri, consumati sia crudi che cotti, oppure
l'ananas abbinato alla carne.
L'ananas infatti contiene l'enzima proteolitico bromelina
che facilitando la digestione della carne riduce le possibilità d'infestazione.
L'uso alimentare dell'aglio, come pure un decotto di aglio, può provocare l'eliminazione
totale dei parassiti. È bene ricordare che dopo l'assunzione di un "vermifugo" può essere
utile somministrare un purgante, in modo da eliminare i vermi che anziché essere morti sono
solo un po' storditi.
Anche i semi di zucca, la cannella, il chiodo di garofano ed il curry hanno effetto vermifugo,
così come l'anice, la buccia di limone, il mallo delle noci e l'assenzio.
Da questi ultimi
derivano quattro liquori tradizionali dell'area mediderranea: a base di anice sono l'Ouzo in
Grecia, il Pastis in Francia, l'Anice in Italia che vengono sorseggiati tradizionalmente
nell'acqua o assieme al caffè, a base di scorze fresche di limone macerate in alcol è il
classico Limoncello, a base di noci ancora verdi macerate in alcol è il tradizionale liquore
Nocino, a base di assenzio sono il Vermouth e molti liquori digestivi.
Con questo non si vuole certo incoraggiare l'uso sconsiderato di tali superalcolici, ma
anche loro possono essere utili se assunti con moderazione, cioè "cum grano salis"!!
La bibliografia sui rimedi popolari pullula di ricette, basterà chiedere consiglio in una
seria erboristeria o meglio ancora in una farmacia dotata di reparto erboristico.
- 1. Dott. Lorenzo Bracco, Di piatto in piatto.
Tel. 011-668.8992. www.lorenzobracco.it
- 2. Hulda Regehr Clark, La cura di tutte le malattie.
Macro Edizioni, Cesena (FO). Tel 0541.344820.
- 3. Claudio Viacava, Patologie Occulte - La causa del cancro e di altre
malattie alla luce di nuove scoperte scientifiche.
Macro Edizioni, Cesena (FO). Tel 0541.344820.
- 4. Concetti scientifici delle bioenergie.
Guna Editore, Milano, 1994.
- 5. R. Lencioni, Compendio di Elettroagopuntura secondo Voll.
Guna Editore, Milano, 1994.
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