Tecniche di studio e apprendimento Lezione n. 5
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Tecniche di studio - Lezione n. 5




LA PAROLA

La parola, scritta o parlata che sia, è il simbolo di qualcosa di concreto o astratto che assume un significato solo se nella mente vi è qualche informazione ad essa associata.  Per esempio la parola cane ci richiama molte informazioni: essa ha per noi un significato ben preciso mentre le parole di una lingua  sconosciuta non hanno per noi alcun significato.

Ogni parola è un piccolo mondo a sè stante. Essa indica qualcosa di ben definito (oggetto, stato, sentimento, persona, ecc.) che potremmo definire come rappresentato dalla parola stessa. La funzione della parola consiste nel richiamare nella nostra mente il significato di una data cosa; ciò è però possibile solo se un tale significato è già stato precedentemente assegnato alla cosa stessa.

La nostra mente è come un dizionario dove per ogni parola vi è un significato ed a volte anche più di uno; si veda, ad esempio la parola "timpano" che indica sia una parte dell'orecchio che uno strumento musicale.

Il significato che il nostro dizionario interno attribuisce alle varie parole è di vitale importanza. Se ad una parola abbiamo attribuito un significato falso o approssimato, la medesima potrà pregiudicare la comprensione del testo in cui viene usata.

Quanto sopra non è in genere riconosciuto e molti pensano che basti capire il senso della frase attribuendo alla parola sconosciuta il significato che più le si addice in quel contesto.

Ciò che non si è mai valutato è il fatto che chi emette un messaggio parte dal significato che vuole esprimere ed usa una parola che ritiene adatta allo scopo. Chi riceve il messaggio lo può afferrare in tutta la sua pienezza solo se associa a quella parola lo stesso significato.

Possiamo affermare che tra una parola con un significato comune per tutti (mamma, mela, pera, ecc, che viene sempre ricevuta con una piena comprensione) ed una parola non conosciuta (che non viene compresa per nulla) vi è tutta una serie di parole il cui significato non è compreso pienamente ma che pregiudica in modo notevole l'apprendimento dell'argomento in cui vengono usate.

Così, come una parola non conosciuta non trova nella nostra mente alcun significato, e crea una specie di vuoto nella nostra comprensione, molte parole conosciute poco, o male, creano in noi una situazione similare ed un accumulo costante di confusione all'interno del nostro dizionario mentale.

È stato verificato che gli studenti che più hanno problemi con lo studio hanno un dizionario mentale povero ed insufficiente. Ogni parola che essi non comprendono completamente toglie loro una parte di interesse nella materia e così, nel tempo, si trovano con il libro davanti ma i loro pensieri sono diretti in tutt'altra direzione ed il loro studio diventa penoso ed inefficace.

Se una parola è associata, direttamente od indirettamente, con una sensazione di piacere o di dolore, la parola stessa assume una certa carica. Ne consegue che quando ci si presenta questa parola la medesima sarà in grado di risvegliare in noi il sentimento ad essa i collegato e l'intensità con cui noi lo vivremo sarà direttamente proporzionale alla carica stessa.

Può essere interessante notare come le parole siano nate dalle diverse esigenze di espressione che l'uomo ha incontrato nel dover affrontare la comunicazione con i suoi simili.  Queste esigenze hanno condotto alla generazione delle varie parti del discorso, vediamone alcune:

  1. esigenza di poter catalogare le varie cose; conduce a costituire i vari nomi (casa/tavola/sedia/cielo/ecc),
  2. esigenza di scelta tra ciò che fondamentalmente procura piacere o dolore; conduce alla creazione degli aggettivi (buono/cattivo/ecc.),
  3. esigenza di definire se la cosa di cui si parla è statica o dinamica che conduce alla creazione dei verbi (camminare/mangiare/ecc.).

Disse una volta un poeta che i nomi sono nati dalla testa, gli aggettivi dal cuore ed i verbi dalle membra dell'uomo; la sottigliezza di una tale affermazione possiamo ritrovarla nei modi diversi con cui si definisce l'azione di far rivivere alla nostra mente un avvenimento passato, ossia:

  • Rammentare: il fatto era inerente a tematiche della mente,
  • Ricordare: il fatto era inerente a tematiche del cuore,
  • Rimembrare: il fatto era inerente a tematiche delle membra.




DOMANDE DI VERIFICA

1) Una parola non è altro che una etichetta alla quale la nostra mente può avere associato qualcosa oppure no.
    Vero     Falso

2) Pensa alla parola "mela", ti verrà in mente una mela con tutte le sue caratteristiche perchè la parola mela è usata solo per definire un certo oggetto. Ora pensa alla parola "surultu" e la tua mente cercherà immediatamente di trovarle un significato. Pensaci per qualche secondo, ne hai trovato uno? Se non lo hai trovato nota il senso di disappunto della tua mente che in un certo senso ha fallito lo scopo.

3) Chi ha un dizionario mentale con molte e valide definizioni di parole è più capace di comprendere, parlare e scrivere di chi ha un dizionario assai povero.
    Vero     Falso

4) la nostra mente desidera arrivare ad attribuire un significato ad ogni parola che le si presenti ed è disposta a fare qualsiasi acrobazia pur di raggiungere lo scopo.
    Vero     Falso

5) chi non conosce una parola può sempre cavarsela cercando di interpretare il significato dall'argomento in oggetto.
    Vero     Falso




PARTE PRATICA

Esercizio per aumentare l'attenzione.

Prendi carta e matita e pensa ad una strada che percorri spesso.

Questo esercizio è da farsi una volta al giorno usando sempre lo stesso foglio di carta e pensando alla stessa strada. Il suo scopo è quello di aggiungere, ogni volta, delle informazioni supplementari.

Cerca di ricordare più particolari possibili della strada in oggetto e scrivili sul foglio di carta, esempio di particolari:

  • negozi,
  • tipi di case, fabbriche, chiese,
  • segnalazioni stradali,
  • alberi, prati, giardini,
  • ecc.
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