Tecniche di studio e apprendimento Lezione n. 18
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Tecniche di studio - Lezione n. 18




LE PAROLE CHIAVE

Vi sono alcune parole che richiamano nella nostra mente molte associazioni di idee (danaro, vacanza, ecc.) mentre ve ne sono altre che richiamano in noi una immagine ben definita (lavagna, matita, mosca, ecc.).

Le parole del primo tipo vengono definite "creative" perché con esse la nostra mente trova facile creare molteplici associazioni mentre quelle del secondo tipo vengono definite "parole chiave" perché aprono alla nostra mente la porta su un significato ben preciso.

In via generale possiamo dire che una parola chiave è solitamente rappresentata da un nome o da un verbo.

L'uso delle parole chiave è di grande utilità nella stesura di note ed appunti in quanto sono solo esse che hanno importanza nel lavoro di ricordare il materiale in un futuro prossimo o remoto che sia.

La nostra mente lavora sempre con parole chiave e con esse risale, per associazione, al messaggio completo.  Anche nella descrizione di un libro, uno spettacolo o una città nessuno propone una lunghissima sfilza di dettagli ma bensì una serie di elementi importanti da cui l'ascoltatore riesce a ricostruire il messaggio proposto.

Supponiamo di dover leggere una storia e di prendere delle note per cui in un futuro ci sia facile recuperarne la trama; fare un riassunto della storia costa tempo e lavoro mentre lo scrivere una parola chiave o una frase significativa per ogni paragrafo è certamente un compito più agevole.

Come vedemmo nelle lezioni sull'associazione delle idee la nostra mente è assai abile nel creare delle associazioni relative ad una parola data, vi è però il rischio che le associazioni siano fantasiose e che alla fine le parole scelte portino la nostra mente a creare una storia nuova e che nulla ha a che vedere con quella originale.

Nasce perciò la necessità di utilizzare delle parole chiave che obblighino la nostra mente a seguire una traccia ben delineata affinché la mente riproduca, per associazione, la trama originale.

Purtroppo il nostro uso continuo di parole scritte o parlate ci ha portati a considerare come necessario il fatto che le parole devono essere legate in una sequenza affinché il messaggio possa essere decifrabile. Da questo fatto nasce l'abitudine di alcuni studenti di fare degli appunti che non sono altro che un riassunto di ciò che hanno studiato.

Gli studi fatti sulle parole chiave hanno dimostrato che il 90 per cento delle parole che uno studente usa nei suoi appunti non sono necessarie allo scopo di un recupero futuro del materiale in quanto sono solo delle parole che fungono da collegamento tra le parole chiave vere e proprie.

Un uso opportuno di parole chiave e di frasi significative porta lo studente a compilare degli appunti assai rapidi e succinti ma con la prerogativa di essere altamente validi nel momento in cui egli avrà la necessità di riprendere le informazione per cui gli appunti vennero scritti.

L'utilizzo di parole chiave o di frasi significative, ci porta ad avere poche cose da scrivere ed allora nasce la convenienza di non usare la consueta tecnica della scrittura sequenziale ma bensì di un diagramma dove la relazione di importanza delle parole stesse sia tenuta in debito risalto.

Possiamo perciò porre la parola chiave che rappresenta il punto centrale dell'argomento trattato al centro del foglio e partire da essa con tutte le altre parole chiave che formano le idee ad essa inerenti.

Nasce da quanto esposto una tecnica avanzata per prendere note od appunti i cui vantaggi essenziali sono:

  • l'idea centrale è definita in modo più evidente,
  • l'importanza relativa di tutte le altre idee è pure delineata in quanto più sono importanti e più sono vicine a quella centrale,
  • i legami tra i vari elementi sono immediatamente visualizzati,
  • la struttura stessa permette facili aggiunte di nuovi concetti,
  • ogni diagramma si differenzia dagli altri e rende più agevole la funzione del ricordo.

In questa tecnica le relazioni tra i vari concetti vengono principalmente espresse con linee di collegamento che legano le varie idee tra di loro.

È pure possibile tracciare una linea che circonda un certo gruppo di idee per creare un blocco di informazioni ben delimitato. I gruppi stessi possono poi essere collegati con un tratto che ne sottolinea l'intima relazione o delle frecce che ne indicano la mutua dipendenza.

Per offrire una idea di come questa tecnica si articola in un caso attuale diamo, nelle pagine seguenti, un esempio di come lo studio di un soggetto possa portare alla creazione di un diagramma che, nella sua essenzialità, contiene gli elementi affinché il soggetto stesso possa essere facilmente ripreso in un momento successivo.

Nell'esempio viene considerata questa stessa lezione ed il diagramma rappresenta quanto abbisogna alla nostra mente per ricordare il contenuto della medesima,




LA CREATIVITÀ

Fino al 1950 si pensava che la macchina fotografica fosse un buon esempio per illustrare il funzionamento dell'occhio umano.  Con l'avvento del laser e della fotografia olografica si è ora in possesso di uno strumento che approssima il funzionamento della mente in relazione alla visione in un modo più convincente.

La fotografia olografica è una tecnica complessa in grado di riproporre l'oggetto fotografato nelle sue tre dimensioni.

Chi fotografa con tale tecnica si avvale di due raggi laser: uno diretto verso la lastra fotografica ed uno diretto al soggetto da fotografare in modo che rimbalzando arrivi anche lui a colpire la lastra da impressionare.

Per ricreare l'immagine dell'oggetto fotografato si pone la lastra così ottenuta in presenza di una raggio laser che la colpisca con una propria angolazione. L'immagine così ottenuta ha la prerogativa di essere tridimensionale; essa è come un fantasma immateriale dell'oggetto fotografato al punto che può essere guardata dall'alto o da ogni altra direzione come se si fosse in presenza dell'oggetto originale.

Il nostro apparato visivo ha infatti delle capacità assai singolari. Per verificarlo chiudiamo gli occhi e pensiamo ad un oggetto a noi famigliare: mettiamo quindi in azione le seguenti capacità della nostra immaginazione applicata all'apparato visivo:

  1. facciamolo girare su se stesso in modo da vederlo di fianco,
  2. guardiamolo da sopra,
  3. guardiamolo da sotto,
  4. cambiamogli colore almeno tre volte,
  5. allontaniamolo da noi,
  6. riportiamolo vicino a noi,
  7. facciamolo diventare gigantesco,
  8. facciamolo diventare molto piccolo,
  9. cambiamogli la forma,
  10. facciamolo sparire,
  11. riportiamolo nel nostro campo visivo.

Questo esercizio ci ha dimostrato che la mente maneggia le informazioni in un modo creativo e multidimensionale. Questo che ci porta a concludere che è preferibile usare degli appunti che abbiano in sè una impronta creativa ed originale perché approssimandosi al funzionamento della nostra mente verranno memorizzati con più facilità.

Gli appunti a diagramma, introdotti nella lezione precedente, sono molto più vicini alle modalità operative della nostra mente che non gli appunti tradizionali formati da una sequenza di parole e la loro libera forma di scrittura lascia inoltre aperta la strada alla nostra creatività; essi sono la risposta all'esigenza formulata nel passo precedente.

Per accrescere ulteriormente la nostra abilità espressiva e facilitare nel contempo l'evidenziazione di taluni elementi del diagramma possiamo utilizzare, nella stesura, i seguenti elementi:

FRECCIE: servono per indicare relazioni o dipendenze tra due o più elementi del diagramma. Possono essere ad una punta sola o più punte, avere la freccia ad un solo capo o a tutti e due, ecc.

CODICI: asterischi, punti esclamativi, punti di domanda, ecc. Possono essere usati vicino alle parole onde sottolineare dubbi, enfatizzare elementi o altre peculiarità da rimarcare.

FORME GEOMETRICHE: quadrati, cerchi, triangoli sono assai adatti per circoscrivere elementi comuni o attinenti tra loro. Le varie forme geometriche possono pure essere usate per definire gruppi di elementi per evidenziarne l'importanza, l'incompletezza o la completa definizione. Esempio:

  • Quadrato: elementi di cui si è sicuri,
  • Triangolo: elementi da rivedere,
  • Cerchio: elementi assai importanti, e così via.

IMPORTANZA DELLA CREATIVITÀ: nella realizzazione del diagramma bisognerebbe lasciare libere le potenzialità creative della nostra mente: colore e fantasia dovrebbero disegnare un diagramma che porta in sè la nostra impronta personale e proprio per questo ci sia di facile memorizzazione e comprensione.




DOMANDE DI VERIFICA

1) Scegli tra le parti del discorso elencate di seguito quali useresti come parole chiave:

  articolo - verbo - aggettivo - nome - pronome - congiunzione

Si definisce una parola chiave una parola che è capace di riportare nella mente il significato originale per cui venne usata.
    Vero     Falso

3) Negli appunti tradizionali le parole chiave sono pochissime mentre abbondano le parole necessarie per legarle tra loro.
    Vero     Falso

4) Gli appunti tradizionali (lineari) sono quanto di meglio si possa fare per facilitare lo studio.
    Vero     Falso

5) Negli appunti a diagramma l'importanza delle varie idee è messa in chiaro risalto.
    Vero     Falso

6) Per tracciare un diagramma ci vuole molto più tempo che non a fare gli appunti tradizionali.
    Vero     Falso

7) In un diagramma le relazioni tra le varie parti sono assai difficili da scoprire.
    Vero     Falso




PARTE PRATICA

Traccia un semplice diagramma riferito alla lezione di questo corso che ti è piaciuta di più.


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